Prima l’evoluzione, poi la rivoluzione
lo stato della tecnologia dei dispositivi mobili e la raccolta dati, immaginandone il futuro tra cinque, dieci e quindici anni.
di Pala Kuppusamy Executive Officer di Research Now Mobile
Sebbene possa essere frustrante, sbagliare le previsioni dello sviluppo tecnologico è – ahimè – piuttosto comune. Soltanto una decina di anni fa, chi avrebbe immaginato l’avvento di telefonini smartphone con il touchscreen, smart TV, tecnologia clouding, servizi on-demand, social network e il loro impatto sulla vita di noi tutti? Poiché la tecnologia sta rapidamente mutando i nostri modi di fare, è necessario che le modalità con cui misuriamo i nostri comportamenti, pensieri e opinioni rimangano al passo con i tempi.
Lavoro nel campo delle ricerche di mercato da 16 anni e posso dire che l’adozione di metodologie di ricerca su dispositivi mobili sta crescendo, seppur lentamente. Ma in che direzione andranno le cose nei prossimi 5 anni?
NEL 2017
Prevedo un processo evolutivo graduale con cui la ricerca su dispositivi mobili entrerà a far parte a tutti gli effetti dell’universo delle ricerche di mercato. Non più solo una piattaforma per i sondaggi, lo sviluppo di tecnologie mobili assicurerà una maggiore fruibilità sia per il ricercatore che l’intervistato.
Il mercato degli smartphone è decisamente in crescita: attualmente il 28% della popolazione italiana dispone di uno smartphone. Nei prossimi cinque anni assisteremo al miglioramento della tecnologia delle batterie che garantirà ai telefoni una maggiore potenza di elaborazione e una più alta velocità di trasferimento dati. Questi cambiamenti avranno un notevole impatto non solo sulla penetrazione, ma anche sullo sviluppo degli strumenti di geolocazione, oltre a consentire streaming e acquisizione dati continui. Ma i vantaggi non finiranno qui, grazie a una maggiore integrazione tra dispositivi, tra cui il telefono, il cloud computing e la TV o il PC portatile.
L’effetto di questo progresso tecnologico sulla ricerca sarà quello di migliorare l’individuazione dei target, in particolare in ambito comportamentale. I questionari di selezione diventeranno infatti dei cimeli del passato; sapremo dove reperire le persone più adatte a rispondere alle nostre domande nel momento più adatto, migliorando i tassi di risposta e riducendo il logorio del panel. Inoltre, grazie a un’integrazione impeccabile tra i vari dispositivi, le funzionalità di ricerca saranno efficaci su più piattaforme, permettendoci di fare collegamenti e aggregare dati provenienti da cellulare, computer e TV.
Cominceranno a evolversi anche nuove tecniche interessanti. Alcuni sondaggi saranno sostituiti da ascolto passivo/dati comportamentali, ma le domande attive e l’ascolto passivo coesisteranno.
NEL 2022
Cercare di prevedere gli eventi che accadranno tra 10 anni è ancora più difficile, ma credo che ci sarà un prodigioso balzo in avanti nella tecnologia mobile accompagnato da una rivoluzione nelle metodologie e negli approcci di ricerca.
Abbiamo già dato uno sguardo veloce al futuro con i “Google Glasses”, che inglobano tutte le funzionalità di un telefono cellulare e permettono la visualizzazione di testo e immagini attraverso le lenti di un paio di occhiali ultramoderni.
Se questa è un’indicazione di ciò che verrà, possiamo azzardare che i dispositivi mobili avranno un aspetto molto diverso da quello odierno. L’integrazione dei dispositivi continuerà e forse, chissà, oggetti come portafogli e chiavi saranno completamente digitalizzati. Ma credete che questo sia tutto?
NEL 2027
Entro 15 anni potremmo vedere elettrodomestici compatibili con tecnologia mobile intelligente che si connettono al cloud. I nostri frigoriferi potrebbero essere in grado di rilevare quando non abbiamo più latte e fare automaticamente un ordine per riempire la dispensa. Forse potremo controllare la lavatrice a distanza e regolare la temperatura della nostra stanza prima di reintrare a casa.
È qui che comincia il divertimento per il settore delle ricerche di mercato. I dati comportamentali saranno così onnipresenti e continui che il settore abbandonerà l’attuale approccio con il quale prevedere il comportamento attraverso la raccolta e l’analisi di dati attitudinali in forma di sondaggio, per passare invece alla raccolta di dati comportamentali e alla conseguente deduzione di attitudini.
Cosa ce ne faremo dei sondaggi di soddisfazione del cliente, quando i dati comportamentali possono già dirci se i clienti hanno apprezzato l’esperienza, se hanno intenzione di ritornare o acquistare nuovamente e quanto sono fedeli al marchio? Nel mentre le raccomandazioni dei social media e le visite ai negozi online forniranno indicazioni su quanto un prodotto/servizio venga consigliato, ovvero un nuovo tipo di Net Promoter Score. Il portafogli elettronico potrebbe fornirci una visione istantanea dello share-of-wallet raggiunto dai vari marchi e categorie, mentre il frigorifero ci racconterà le abitudini di consumo, la nostra tendenza a cambiare marchi e la flessibilità sui prezzi. I dispositivi connessi tramite clouding come TV, computer e telefoni cellulari riveleranno l’esposizione a campagne pubblicitarie, il tasso di utilizzo dei mezzi di comunicazione e gli schemi di acquisto nelle diverse piattaforme.
Con così tante nuove fonti di dati che potenzialmente potrebbero diventare accessibili, il futuro di questo settore è davvero roseo. La vera rivoluzione dovrà forse aspettare qualche anno, ma il percorso per arrivarci sarà divertentissimo.